Riflessologia plantare

Riflessologia plantare: il riequilibrio energetico e il benessere del corpo
attraverso il piede

Permette, attraverso la stimolazione di punti riflessi di operare un riequilibrio dell’intero organismo al fine di stimolare le capacità di autoguarigione

Il trattamento di riflessologia plantare individua le necessità della persona e iniziare a stimolare le funzioni dell’organismo verso un riequilibrio. Ricevo su appuntamento nel mio Studio Visione Corporea a Torino, zona Santa Rita.La riflessologia plantare è una tecnica olistica che permette attraverso il trattamento dei punti riflessi sul piede il riequilibrio dell’organismo che, grazie ad un effetto di disintossicazione ottiene un miglioramento della forza vitale.

Il trattamento viene fatto su entrambi i piedi, facendo accomodare la persona su un lettino.

Dopo una fase di riscaldamento e di scioglimento dei piedi (articolazioni, muscoli, legamenti) verrà fatta la ricerca dei punti attivi (quelli di maggiore dolorabilità) che verranno valutati per il trattamento individuale, sulla base anche delle logge energetiche della Medicina Tradizionale Cinese. Verranno quindi trattati i punti dolenti ed altri punti ad essi energeticamente collegati per poter ottenere un riequilibrio completo di tutti i livelli della persona (mentale, emozionale, fisico, energetico).

Il trattamento di riflessologia plantare porta ad un rilassamento della persona, ad una stimolazione dell’energia vitale e di quella energetica.

Il singolo trattamento può essere utile per individuare le necessità della persona e iniziare a stimolare le funzioni dell’organismo verso un riequilibrio. Per un lavoro completo si consigliano dai 5 ai 10 trattamenti a seconda delle necessità.

Per lavorare più in profondità sugli aspetti emozionali si può utilizzare la riflessologia plantare integrandola con i Fiori di Bach o con la Cromopuntura.

 

DURATA
Il trattamento di Riflessologia Plantare viene effettuato nel mio studio di Torino e  dura  60 minuti.

 

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I trattamenti di Riflessologia plantare vengono effettuati su appuntamento presso lo studio VISIONE CORPOREA a Torino.

Sono disponibili PACCHETTI CONVENIENTI su misura per chi desiderasse trattamenti multipli, richiedete nello spazio NOTE

 

Approfondimento sulla riflessologia plantare

La Riflessologia potrebbe definirsi come “scienza dei riflessi”, intesi come zone corrispondenti e riflesse di determinati organi del corpo umano che sono collocati altrove. E’ stato infatti accertato che dagli organi interni partono linee energetiche che arrivano alla superficie corporea e che in molti casi, in presenza di sofferenza di detti organi, possono addirittura manifestarsi con mutamenti della tensione dell’epidermide. Si può quindi affermare che tutto il corpo umano è sede di punti riflessi sui quali è possibile agire per alleviare dolori e tensioni. Esistono però zone in cui le concentrazioni nervose sono più numerose. Queste zone sono collocate nelle zone più periferiche del corpo: la testa, le mani e i piedi.

Che cos’è il riflesso

La parola riflesso deriva dalla parola latina reflectere, dove re significa “ripetizione di un’azione da un nuovo punto di partenza”, flecto signifca “curvare, piegare”. Quindi reflectere vuol dire deviare un’energia, rimandare indietro un oggetto.

Ogni parte del corpo si predispone ad un interessamento riflessologico, in quanto il corpo è proiettato su ogni sua parte periferica in modo tale che la sua situazione generale, centrale e periferica, può essere sempre integrata e ascoltata da tutto il corpo stesso.

Perciò il riflesso è una risposta involontaria, obbligata, stereotipata, a uno stimolo iniziatosi dai recettori nervosi esterni o da quelli interni e trasmesso al midollo spinale attraverso vie centripete ben definite.

Le origini della Riflessologia

E’ fondato pensare che il massaggio riflessogeno palmare fosse conosciuto già 5000 anni fa in India e in Cina. Esso veniva utilizzato a scopo preventivo e diagnostico. Il reperto archeologico evidente di un massaggio zonale della mano e del piede è stato scoperto in Egitto, nella necropoli di Sakkara. In una “mastaba”, cioè in un sepolcro riservato ai nobili e ai dignitari di corte, si è ritrovata una pittura murale molto significativa per la riflessologia.
La Tomba dei medici - antico Egitto
Questa tomba è di Ankhmahor, soprannominato Sesi, ed è chiamata la “tomba dei medici” per le scene ivi rappresentate: infatti vi compaiono un’amputazione, un’operazione ai denti e anche, senza possibilità di equivoco, un massaggio riflessogeno plantare e palmare. Quindi forme di riflessologia plantare e palmare erano già conosciute ed utilizzate millenni fa.
Grazie ai moderni mezzi di rilevamento è stato accertato che il dipinto venne eseguito nel 2330 a.C., inizio della quarta dinastia, oltre quattromilatrecento anni fa …

Dall’Egitto ai nostri giorni la storia della riflessologia è ancora oscura. Si ipotizza che fosse conosciuta dai Maya e dagli Incas, in quanto le tribù indiane del Nordamerica la utilizzavano da sempre e non è azzardato pensare che i pellerossa l’abbiano appresa anticamente dagli abitanti dell’America Centrale e Meridionale.

Fu il dottor Fitzgerald a pubblicare per primo nel 1917 un libro dal titolo “Terapia zonale, come alleviare il dolore a casa propria”. Nello svolgimento del suo lavoro ebbe modo di osservare che esercitando una pressione su alcune parti del corpo era in grado di compiere piccole operazioni senza bisogno di anestesia. Così, poco per volta, ebbe modo di tracciare una mappa di queste zone (in modo sistematico) e ne risultò una teoria secondo la quale si può considerare il corpo umano attraversato da un reticolo longitudinale, che partendo dalle rispettive dita della mano e del piede, si congiunge sulla sommità del capo.

Le idee di Fitzgerald ebbero ben presto successo, in particolare tra i dentisti, tant’è che un altro medico statunitense, di nome Edwin Bowers, le raccolse e ne fece dei trattati con tutte le informazioni necessarie alla conoscenza della pratica medica in questione.

Per quei tempi, la riflessologia plantare era nota come “terapia zonale”, termine quest’ultimo coniato proprio da Fitzgerald.

Tra gli anni ’30 e ’40 del Novecento, le teorie sulla terapia zonale subirono un’evoluzione: a ridefinire i concetti di Fitzgerald fu lo statunitense Eunice D. Ingham, di professione fisioterapista. Ingham mappò sulla pianta dei piedi e sul palmo delle mani l’intero corpo umano; inoltrò mutò il nome terapia zonale in riflessologia, in quanto sosteneva che le strutture anatomiche del corpo fossero riflesse su mani e piedi.

In Italia, due pionieri della riflessologia plantare contemporanea furono il neurologo Giuseppe Calligaris, Professore presso l’Università di Roma, e il dottor Nicola Gentile. I loro studi sono datati attorno agli anni ’30 del Novecento.

La Riflessologia Plantare

La Riflessologia plantare rappresenta la proiezione completa di tutto il corpo su una parte di esso, nella fattispecie il piede: “L’uno è nel tutto e il tutto è nell’uno”.

Con essa, la proiezione degli organi sul piede avviene in maniera logica, precisa ed organica, nel pieno rispetto delle proporzioni. Secondo la legge delle similitudini esiste una corrispondenza tra le varie parti strutturali del corpo e quelle del piede: a osso corrisponde osso, a muscolo corrisponde muscolo, a tessuto molle corrisponde tessuto molle.

Anche la lateralità è rispettata: gli organi situati nella parte destra dell’organismo hanno la loro zona riflessa sul piede destro; viceversa, gli organi situati nella parte sinistra del corpo hanno la loro zona riflessa sul piede sinistro.

Si parte dalla testa (riflessa nella zona delle dita) e, attraverso il rachide (parte centrale tra i due piedi, medialmente) e gli organi interni (riflessi nella zona dei cinque metatarsi), si arriva al bacino (riflesso nella zona del calcagno).

In questo contesto:

  • gli organi anatomicamente singoli nella loro sede destra o sinistra, hanno la loro zona riflessa solo nel piede destro o sinistro;
  • gli organi doppi (reni, polmoni, arti, ecc.) sono localizzabili nel piede corrispondente (un organo situato nella parte destra del corpo, lo si troverà sul piede destro, ovvero uno situato nella parte sinistra, sul piede sinistro);
  • gli organi suddivisi dalla linea mediale (testa, colonna, ecc.) sono riflessi per metà sul piede destro e per metà sul sinistro.

Comprendere che diverse parti del corpo hanno corrispondenze in altre zone dell’organismo è la grande verità che sta alla base di tutto il discorso sulle riflessologie, la cui storia ha attraversato i tempi per giungere fino a noi in una forma più scientifica e razionale.

Dall’uomo di Fitzgerald, suddiviso in dieci linee verticali, siamo arrivati a delle mappe ben più specifiche dei punti riflessi dei piedi e delle mani.

Attraverso il tempo e le continue ricerche effettuate nelle scuole americane ed europee si è giunti ad una codificazione pressoché unitaria nelle sue linee generali anche se, evidentemente, ogni ricercatore ha integrato con qualche nuovo elemento la teoria e la pratica basandosi sulle proprie esperienze personali.

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