I rimedi per la solitudine

In questo viaggio dentro noi stessi, alla scoperta delle emozioni e della personale risposta alla situazioni, sicuramente ci si imbatte in un’emozione conosciuta a molti: LA SOLITUDINE

Nel corso della vita ognuno di noi la sperimenta e quando confrontiamo la nostra esperienza con quella degli altri risulta evidente che non ne esiste una sola.

 

L’allontanamento degli altri, la non comprensione, l’egocentrismo producono solitudine che a sua volta produce rigidità interiore e disarmonia.

La solitudine presenta moltissime sfaccettature: può essere una solitudine forzata in genere imposta dalle circostanze della vita  come la disabilità, la malattia, l’abbandono di una persona cara.

Vi sono poi solitudini volute come quelle ricercate da chi sente il bisogno di ritagliarsi dei momenti per recuperare energie o fuggire da situazioni ingestibili.

La solitudine nasce spesso come uno stato d’animo in cui non ci si sente in relazione, in rapporto con gli altri, con l’ambiente, con ciò che è fuori da noi.

 

Paradossalmente assume sempre molta più importanza in una società, la nostra, in cui siamo immersi tra le persone, in cui i mezzi di comunicazione si sono sviluppati (pensiamo a internet, ai cellulari, agli sms) permettendoci di globalizzare la nostra esistenza.

 

Ci si può trovare da soli a causa di diversi fattori caratteriali come la timidezza o l’apatia; ma altre volte si tratta di una scelta consapevole.

Ci sono solo tre fiori che rappresentano l’emozione solitudine: Heather, Impatiens e Water Violet.

 

Tre modi molto diversi di sentirsi soli, tre modi per comprendere come ognuno è responsabile di questa solitudine.

“La solitudine è indipendenza: l’avevo desiderata e me l’ero conquistata in tanti anni. Era fredda, questo sì, ma era anche silenziosa, meravigliosamente silenziosa e grande, come lo spazio freddo e silente nel quale girano gli astri” (Hermann Hesse)

 

A volte desiderata, a volte subita la solitudine è un’emozione che ci mette in contatto con il lato più oscuro e profondo del nostro animo.

Dobbiamo fare i conti con qualcuno dal quale non ci possiamo mai allontanare, i cui pensieri siamo costretti a sentire e le cui emozioni dobbiamo provare: noi stessi.

Questo ti spaventa? Ti preoccupa?

Il contatto con se stessi che deriva da una situazione di isolamento può essere molto costruttivo e portarci finalmente alla conoscenza profonda di noi stessi.

Poi però bisogna che questa conoscenza venga portata anche agli altri, che vengano instaurati rapporti di reciproca comprensione e di crescita.

I Fiori di Bach per la solitudine ti possono dare un aiuto in tal senso.

Ma ricorda il lavoro maggiore sarà il tuo!

Loro non faranno nient’altro  che far di nuovo vibrare le tue corde.

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